AEROPORTUALITA' REGIONALE CARGO: UNA PROSPETTIVA DI SVILUPPO A PORTATA DI MANO
- Angelo Marinoni
- 3 giorni fa
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Riportiamo un contributo pubblicato su AirCargoItaly", rivista on line di primo piano nel panorama del cargo aereo, il contributo è uscito nel dicembre del 2024, ma è attualissimo e si associa allo sviluppo della rete regionale ferroviaria. Nel libro "studio sugli scenari di sviluppo per la logistica del sistema Piemonte" abbiamo sviluppato le possibilità di connessione di Cuneo Levaldigi, per esempio, ma anche di Torino Caselle e dello sviluppo a Ovest e a Sud che dovrebbero avere le connessioni di Malpensa.
Nel nordovest lo scalo di Albenga (Villanova) ha avuto una rinascita come aeroporto di aviazione generale, ma resta una infrastruttura idonea al cargo aereo regionale che insiste, come Cuneo, in una zona vocata a primizie e prodotti agricoli che dovrebbero rapidamente essere portati nei mercati per mantenere la loro qualità al consumo e, quindi, il loro valore.
Insieme a certa manifattura certi settori dell'agricoltura potrebbero trovare nella vezione aerea una chiave di volta per l'apertura di mercati redditizi, una nicchia di mercato che porta con se un vantaggio di immagine e di diffusione del marchio in grado di trainare anche tutta la produzione "ordinaria" e, quindi, diventare protagonisti di settore con una efficienza ed una efficacia ora ancora lontani.
In non isolati casi le Alpi è molto più efficace e sostenibile, anche e soprattutto dal punto di vista ambientale, sorvolarle che non passarci sotto, esattamente come il mare dove la mobilità e la logistica non servita dalle nave è opportuno voli piuttosto che passi sotto il mare.
Il testo:
Il consolidamento del periodo positivo del cargo aereo porta ad alcune considerazioni su uno sfruttamento di questa crescita anche su mercati dove questo tipo di supporto alla logistica è residuale: i numeri forniti da Iata (9,8% di crescita della domanda globale a ottobre 2024) pongono come perseguibili politiche di espansione di questo mercato nel corto e medio raggio andando a sviluppare tessuti socioeconomici con ampie potenzialità inespresse dentro e attorno agli scali aeroportuali cosiddetti regionali.
Questa ipotesi è suffragata anche intersecando l’analisi della domanda potenziale con la situazione infrastrutturale dell’area alpina e subalpina (fragilità e congestione di importanti infrastrutture transalpine), nonché dal difficile contesto geopolitico del bacino mediterraneo.
Le ragioni del successo del cargo aereo anche in Europa (a luglio 2024 i vettori europei hanno registrato una crescita del 13,6% e a ottobre 2024 la domanda in Europa consolida un +7,6%) non sono solo esogene, ma anche e soprattutto endogene e legate all’efficacia e all’efficienza industriale e tecnologica con cui il sistema aereo cargo risponde alla domanda del mercato.
Esistono contesti dove il vettore aereo ha ampie potenzialità e non viene adeguatamente preso in considerazione da pianificatori e portatori di interesse, come esistono aeroporti regionali che costituiscono una ricchezza strumentale del territorio su cui insistono, ma che sopravvivono con enormi difficoltà perché vincolati ad una imprenditorialità del trasporto viaggiatori non sempre in grado di investire.
Questi aeroporti perdono la speranza di dedicarsi al cargo perché impossibilitati a raggiungere quei tremila metri di pista che, spesso, vengono considerati condicio sine qua non per definirsi cargo e garantire rotte appetibili ai vettori. In verità è il mercato aereo stesso a dimostrare che esiste una sua nicchia tutt’altro che insignificante che può essere operata con aeromobili leggeri e garantire non solo la copertura di una importante domanda della logistica, ma di risollevare le sorti di interi territori e aeroporti regionali.
Il mercato di riferimento di questa nicchia non è solo l’e-commerce che, comunque, dimostra una vitalità che va cavalcata e non subita, ma anche mercati che ora sono inespressi: per esempio, aeroporti come Cuneo potrebbero essere pionieri del supporto alla logistica agroalimentare (primizie e enologia) e di certa manifattura che necessita di velocità e non di capacità di peso, al pari dell’e-commerce; il consolidamento di questo tipo di trasporto sugli scali regionali consentirebbe uno sviluppo davvero significativo del tessuto socioeconomico caratteristico su cui insiste l’aeroporto e contemporaneamente dell’aeroporto stesso, infrastruttura che di per sé genera ricchezza in termini occupazionali, di promozione, di accessibilità e di servizio.
Non è un caso che lo stesso mercato degli aerei cargo di piccole dimensioni stia vivendo una nuova vivacità e al performante ATR72-600F si affianchi sul medesimo segmento l’Embraer E190F certificato in Brasile, a settembre 2024 da Faa e di prossima certificazione Easa.
Rispetto all’Atr, ma in prospettiva anche nel mondo jet, vi è non solo il risparmio energetico dettato dal poter almeno quintuplicare la capacità di movimentazione rispetto al tempo passando da gomma a aria, ma vi è anche una progressiva diminuzione dell’impatto ambientale, grazie alle motorizzazioni e ai carburanti sempre più evoluti che l’aviazione commerciale sta adottando, fino ad arrivare all’assenza di emissioni dirette in un futuro relativamente prossimo.
Cominciare ora che il mercato è in piena espansione a sviluppare il cargo aereo regionale anche attraverso gli aeroporti regionali significa:
promuovere una mobilità delle merci non invasiva dei territori attraversati e non necessitante nuove infrastrutture valorizzando patrimoni infrastrutturali esistenti;
sviluppare sistemi socioeconomici alla ricerca di una vocazione e ad una ottimizzazione degli spazi
consentire al sistema economico regionale italiano di raggiungere rapidamente i mercati di riferimento e aggredire mercati nuovi che i sistemi terrestri di trasporto non possono consentire.
Lo Studio Nomisma “Aeroporti: infrastrutture strategiche per lo sviluppo del Paese” del 2023 commissionato da Assaeroporti conferma che ogni euro investito nel settore aereo si moltiplica per 3,2 in termini di valore della produzione comprendendo impatto indiretto e indotto, e che ogni posto di lavoro attivato ne genera 2,9.
In Italia ci sono molti aeroporti regionali e molta logistica che può essere da loro servita.
Esiste in alcuni ambienti decisori una perniciosa tendenza a considerare il trasporto aereo uno strumento di mobilità da contenere, mentre un corretto sviluppo del sistema trasportistico proprio in una ottica di tutela ambientale di lungo periodo passa per il trasporto aereo anche nel corto e medio raggio. Anche grazie allo sviluppo del cargo aereo regionale si riduce il consumo e si tutela il suolo, si incentiva la ricerca su carburanti alternativi e sulla mobilità elettrica associando all’attività aeronautica tradizionale lo sviluppo della “vertiportualità” cargo che risolverebbe non pochi problemi della logistica urbana come dell’ultimo miglio, la prossima commercializzazione del drone cinese W5000 è un segnale che il cargo aereo di corto-medio raggio associato all’aeroportualità regionale sia perseguibile e lo sviluppo di quest’ultima un asset fondamentale del sistema economico e dello sviluppo sostenibile.
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